Chi sono
Per sapere come funziona un percorso di counseling leggi qui
https://mariarosavilla.it/quando-un-percorso-di-counseling-ha-un-lieto-fine/
Lavoro metà tempo come counselor e formatrice libera professionista e dedico l’altra metà del tempo all’attività amministrativa in un ente pubblico.
Aiutare gli altri è stata sempre una mia prerogativa (la mia eroina da ragazzina era Candy Candy!) e l’esperienza mi ha insegnato che è possibile dire no se non si hanno le forze sufficienti per essere di supporto.
Andare per tentativi ed errori
Quando ho ripreso a studiare, mentre lavoravo a tempo pieno come dipendente pubblica, non avevo ancora chiaro quale sarebbe stata la facoltà adatta a me, così sono andata per tentativi ed errori: ho iniziato con informatica all’università di Crema, poi con scienze dell’amministrazione all’università statale di Milano e infine ho conseguito la laurea triennale in Tecniche psicologiche per i contesti organizzativi e del lavoro in Bicocca a Milano.
Certo che mi sarebbe stato utile incontrare una counselor per schiarirmi prima le idee!
Invece ho incontrato questa figura professionale dopo la laurea, mentre collaboravo con il neuropsichiatra che mi ha aiutato a superare il burnout sofferto durante una delle tante riorganizzazioni aziendali. Grazie a lui ho conosciuto la teoria sistemica e ho partecipato come osservatrice a un progetto sperimentale in cui un tirocinante counselor coordinava un gruppo di coppie con lo scopo di migliorare la comunicazione.
Cambiare visione della realtà
Se la psicologia mi ha permesso di comprendere meglio il funzionamento della mente, il counseling sistemico-narrativo ha rivoluzionato il mio approccio con la realtà.
Prima, nonostante la mia indole gentile, cercavo di imporre agli altri le mie idee nella convinzione che fossero le uniche possibili oppure non esprimevo il mio disaccordo per paura di entrare in conflitto. Questi limiti mi hanno messo in difficoltà in un particolare momento della vita lavorativa in cui sono arrivata a soffrire di burnout.
Ora ho ridotto le occasioni in cui mi arrabbio, perchè ho imparato ad ascoltare il punto di vista dell’altrə con tranquillità e ad esprimere più liberamente il mio parere, anche se è contrario.
Oggi la gentilezza è riconosciuta come una delle componenti dell’intelligenza emotiva indispensabile per creare in azienda un clima di collaborazione. La mia esperienza mi ha insegnato che le persone gentili non hanno alcun problema nel fare attenzione al benessere dellǝ colleghǝ mentre sono più in difficoltà nel tutelare se stesse.
Per questo ho deciso di offrire semi di consapevolezza a coloro che sentono il bisogno di capire come evitare di essere travolti dalla propria gentilezza in due modi:
- attraverso il percorso individuale di counseling
- attraverso la formazione delle competenze comunicative in gruppo
Cosa mi fa stare bene
Camminare. Camminare veloce mettendomi in competizione con me stessa con il fitwalking, la tecnica che trasforma il cammino in un’attività sportiva, che mi ha consentito nel 2017 di partecipare ai 10 km della Maratona di Valencia. Ma anche camminare in mezzo alla campagna lodigiana per godermi l’aria aperta e magari fare quattro chiacchiere in compagnia.
Stare al bar in compagnia. Mi è sempre piaciuto il bar come luogo d’incontro: il bancone, il rumore delle tazzine, il vociare dei clienti; ma soprattutto mi piace l’atmosfera di complicità che si crea intorno al tavolino fra amic3: che sia un caffè o uno spritz quello che sento forte è la voglia di stare insieme e di raccontarsi.
Ascoltare e osservare la natura. Mentre in bici attraverso i viali alberati mi piace sentire il cinguettio degli uccelli che comunicano fra loro. Durante le camminate mi godo la varietà di colori dei campi e del cielo. Dori, la volpina meticcia che ha vissuto con me per tre anni e mezzo, mi ha insegnato a riconoscere la sua espressività e amare la sua personalità.
Ballare. Musica e spensieratezza per me sono una cosa sola. Ho ballato in discoteca per più di quindici anni, poi ho provato liscio, salsa, merengue e country; oggi ho scoperto che muovere i piedi al suono dell’house music è la strategia migliore per affrontare una delle più grandi sofferenze della vita: le pulizie di casa.
Mariarosa Villa
Professional Counselor
Iscrizione registro Assocounseling n. A2844-2021